Ho un sacco enorme sulle spalle, da tantissimi anni me lo
porto appresso, come le ossa dei congiunti del personaggio principale di
Cent'anni di solitudine.
Sono tutte le idee stupide che ho partorito nei momenti
buoni ed anche in quelli piu' travagliati del mio cammino.
Stupide ma anche sciocche, deleterie, pazze, irriferibili ed
irrefrenabili, insomma di ogni sorta.
Devo essere sincera: io ci sono affezionata, sono parte di
me e percio' non me la sento di disfarmene.
E dove lo porterebbero poi il contenitore? In una discarica
in riva al mare, dove i gabbiani planerebbero rapaci sulle idee piu' complesse,
belle grasse, da mangiare a morsi? E lascerebbero quelle striminzite e
stupidamente scontate ai gruppi di politicanti che arriverebbero in gita
sociale ogni giorno, vomitati da immensi torpedoni con cartelli a distinguere
quelli dei signori Deputati da quelli dei signori Senatori?
E se poi una delle piu' tapine, riguardanti solo Loro,
naturalmente, dovesse diventare proposta di legge? Ad esempio:
-Tutti ai Caraibi, in vacanza per almeno sei mesi l'anno,
con chi ci pare, non serve lavorare-
No no, io mi tengo stretto il mio sacco, ed a costo di
prendermi una multa salatissima non lo rovescio in nessun contenitore, nemmeno
in quello dell'indifferenziata.
Non è mai troppo tardi per ripescare una bella idea stupida!
Marisa Cappelletti
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