C'era una volta, ma non ne sono sicura,
un sogno strambo nato da una donnina
strampalata come le cose senza senso
che si ostinava a scrivere su pezzi di carta
spiegazzata lasciata ad invecchiare
in cassetti confusionari profumati di caffè.
C'era una volta, ma non date per scontato
che io sappia davvero questa lunga storia,
un pensiero fuggevole scappato ad un omino
dritto e prolisso come una monotona giornata
passata a fare cose doverose ma inutili.
Il sogno volò alto, sopra comignoli e nuvole,
cinguettando, convinto d'essere il più bello.
Il pensiero fuggevole fuggì dalla gabbia
in cui era rinchiuso e come un proiettile di panna,
sicuro ma morbido di crema, incontrò a mezz'aria
il sogno variopinto libero come l'aria frizzante
di una notte di fine estate.
La magia si compì.
L'amore scoppiò.
La storia finì.
Marisa Cappelletti
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